PSICOTERAPIA

 

Psicologa Novara - Dott.ssa Evelina Larcinese

In questa pagina si vuole descrivere le caratteristiche generali della psicoterapia. Per gli aspetti specifici, su come viene applicata nelle varie problematiche, puoi visitare le pagine in cui parlo dei problemi/disagi di cui mi occupo.

In particolare la scelta è stata quella di descrivere la psicoterapia attraverso le finalità che può avere nel dispiegarsi di un percorso di cambiamento.

Si affronteranno come finalità della psicoterapia: l'attenuazione dei sintomi, la comprensione, la ricerca della propria identità, l'autostima e la fiducia in se stessi, l'agency-senso interno di libertà, il riconoscere e padroneggiare i propri sentimenti, la forza dell'Io e la propria autonomia nella vita.

LE FINALITA' DELLA PSICOTERAPIA

Le finalità generali di una psicoterapia, che è possibile svolgere presso il mio studio di psicologa a Novara, vanno coniugate al percorso soggettivo che la persona svolge. La psicoterapia si declina a sua volta rispetto alle proprie motivazioni e ai tempi di elaborazione psicologica necessari al cliente.

ATTENUAZIONE DEI SINTOMI

Tra le prime finalità si colloca l'attenuazione dei sintomi. Di solito è il primo obiettivo, è il motivo per cui una persona chiede di intraprendere una psicoterapia.

È stato dimostrato da più ricerche che l’attenuazione dei sintomi avviene con tempi simili indipendentemente dal modello con cui si lavora in seduta.

Inoltre i sintomi tendono a decrescere quando la relazione con il terapeuta diventa sicura. Di rado la persona ha un solo problema limitato a un particolare sintomo o disagio e ci vuole tempo prima che la persona riesca a parlarne senza remore.

Spesso è necessario sentire una tale fiducia nella relazione con il terapeuta sia proporzionata all’ angoscia che la persona prova nel rivelare contenuti che possono provocare vergogna e colpa.

Si rivelano tali segreti quando si è costruita un' alleanza con il terapeuta, da sentire che è possibile cambiare anche queste aree temute e tenute segrete.

COMPRENDERE PER STARE MEGLIO

Ho potuto notare presso il mio studio di psicologia a Novara, che una persona cerca una psicoterapia anche per scoprire gli atteggiamenti e i sentimenti che stanno alla base della propria vulnerabilità sottostante a certi sintomi.

In psicoterapia comprendere è la strada maestra per la salute emotiva. In passato si pensava a questo concetto collegato a quello freudiano, che il fine ultimo della terapia era sostituire l’inconscio con il conscio. Significa che aumenta il proprio benessere psicologico quando aumenta la propria consapevolezza, rispetto a ciò che si pensa, alle emozioni che si provano e alle intenzioni nei propri comportamenti.

Di conseguenza, i pensieri, le emozioni, le intenzioni rimangono meno in ombra e vengono illuminati con i loro nomi, che sono sempre soggettivi rispetto a chi li pensa e prova. Questa comprensione è costituita da quegli aspetti aspecifici della relazione terapeuta-cliente che sono:

  • gli atteggiamenti rispettosi del terapeuta;
  • il fatto che la persona faccia esperienza degli atteggiamenti accettanti del terapeuta e che li interiorizzi;
  • che il terapeuta tolleri i sentimenti dolorosi, come la tristezza, la rabbia e l’impotenza che possono essere trasmessi dalla persona in psicoterapia.

Diventa allora fondamentale sviluppare tra lo psicologo e il soggetto una narrazione che dia senso al passato e alla sua sofferenza.

 

UNA VERITÀ NARRATIVA STORICA

Non è detto che la ricostruzione narrativa debba corrispondere con i fatti reali, ma diventa importante e fondamentale che quella verità sia tale per la persona che la ricompone durante gli incontri di psicoterapia. Come ricorda Bollas in terapia si tenta di articolare il “conosciuto non pensato”. Sono i contenuti di cui parlano la coppia psicologo-soggetto mentre i fattori non specifici della relazione, sopra descritti, svolgono la loro silenziosa azione curativa.

In conclusione la comprensione è spesso un obiettivo intrinseco, che nasce da dentro e non un obiettivo terapeutico esplicito e specifico.

RICERCA DELLA PROPRIA IDENTITÀ

Spesso alcune persone che giungono in psicoterapia, presso il mio studio di psicologa a Novoara, hanno bisogno di formulare il loro senso di identità più consapevole. Sentono il bisogno di sentirsi capite, rispecchiate, accettate e convalidate nelle loro esperienze emotive. Sembra che hanno bisogno di fare esperienza e verbalizzare chi sono, in cosa credono, come si sentono e cosa vogliono. Così facendo la persona rafforza un sé coeso.

L'AUTOSTIMA É LA FIDUCIA IN SE STESSI

Si può sentire che si riduce quando sentiamo che il buon umore si dilegua dopo aver sentito una critica che giunge improvvisamente. L’autostima è costituita da una serie di credenze che sono nucleari per il soggetto e sono difficili da cambiare, ma allora come è possibile cambiarle quando ci si stima poco?

Una risposta in psicoterapia può essere attraverso la disponibilità della psicologa a essere vista come imperfetta, perché effettivamente lo è.

La psicologa imperfetta può diventare un modello in cui la persona può identificarsi, in cui attingere un modello di persona che si rispetta in un contesto di imperfezione.

Desidero trasmettere la convinzione che si può aiutare l’altro, nonostante si riconoscano i propri errori e i propri limiti.

La stima non aumenta quando faccio i complimenti o quando rafforzo il soggetto su delle caratteristiche che sono palesemente positive; la persona potrebbe pensare che sono carina a dirgli ciò, ma che forse non ho colto come realmente egli è.

L’autostima aumenta anche con la maggiore consapevolezza da parte della persona delle proprie risorse e dei risultati raggiunti nel proprio percorso di vita.

AGENCY-SENSO INTERNO DI LIBERTÀ

La persona si sente più libera interiormente.

Ciò lo si coglie quando, presso il mio studio di psicologa a Novara, in un percorso terapeutico la persona mi dice ho imparato a fidarmi dei miei sentimenti”, “ho imparato a vivere la mia vita con meno sensi di colpa" ,"sono diventata più brava a porre dei limiti alle persone che prima tendevo ad assecondare subito”, “ho risolto l’ambivalenza che mi paralizzava”, “ho superato la mia dipendenza”.

In psicoterapia si esplorano come si sono compromessi queste funzioni psicologiche di libertà soggettiva di una persona.

RICONOSCERE E PADRONEGGIARE I PROPRI SENTIMENTI

Un fine terapeutico al riguardo è che i pazienti sappiano quello che provano, capiscano perché lo provano ed abbiano la libertà interiore di padroneggiare le proprie emozioni in modo positivo per sé e per gli altri.

In psicoterapia si vuole sviluppare un insieme di sensibilità simili a quelle che Daniele Goleman (1995) ha chiamato “intelligenza emotiva”.

Presso il mio studio a Novara la persona in psicoterapia viene invitato a dire qualsiasi cosa gli viene alla mente , non importa quanto sgradevole, imbarazzante o apparentemente insignificante; perché il setting terapeutico è predisposto in modo tale che ogni verbalizzazione divenga il materiale del lavoro di comprensione psicologica.

L’apertura verso i propri sentimenti è associato al benessere fisico e psichico.

Al riconoscimento delle emozioni segue anche il concetto psicologico e operativo di scelta, perché la persona, riconosciuta l’emozione ed elaborata, potrà decidere come poi gestirla.

 

DUE ESEMPI RELATIVI AI SENTIMENTI SESSUALI E ALLA RABBIA

Se una persona è consapevole dei propri sentimenti sessuali, può sceglierli di padroneggiarli per mezzo della masturbazione, di rapporti sessuali con patterns consenzienti o con l’astinenza, tutti mezzi che non richiedono un disconoscimento di questi sentimenti.

Se si è arrabbiati, il problema importante non è quello di sfogare la rabbia immediatamente, ma quello di notare che si prova il sentimento in questione e poi di trovare il modo per usare l’energia connessa al servizio di una soluzione del problema.

FORZA DELL'IO E COESIONE DEL SE'

Forza dell’ Io è un termine analitico per indicare la capacità psicologica di far fronte alle avversità della vita.

Il termine nasce con Freud nel 1923. Freud descrive l’ Io anche come se fosse costituito da un insieme di funzioni psicologiche che operano in parte consciamente e in parte inconsciamente.

In psicoanalisi quando si parla di un Io forte ci si riferisce a una persona che non nega, né distorce realtà dolorose , ma riesce a trovare il modo, dentro e fuori di sé, di viverle tenendone conto.

Di conseguenza è una persona che riesce a non sentirsi paralizzata da sensi di colpa eccessivo e irragionevole , ne è vulnerabile alla messa in atto sul momento di proprie pulsioni.

Questo è il lavoro psicoterapeutico che si vuole svolgere presso il mio studio di psicologa Novara.

Forse una felice espressione con cui esprimere la forza dell’ Io è quella di Epsterin (1998) “lasciarsi andare senza cadere a pezzi”.

AMARE, LAVORARE E VIVERE UNA DIPENDENZA MATURA

La capacità di lavorare, di trovare la propria creatività e di risolvere i problemi a differenza di sentire il bisogno di lamentarsi, con tutti i diritti a esso legato, sono risultati di una buona esperienza psicoterapica.

Ciò è possibile attraverso una continua esposizione al processo di lutto, declinato nei suoi diversi significati psicologici, come il riconoscimento dei limiti della realtà, elaborare aspetti di sé e della realtà idealizzati, prendere in mano delicatamente esperienza della propria vita che hanno fatto soffrire e altro.

La fase iniziale di una psicoterapia implica che la persona accetti lentamente il fatto che “i suoi problemi psicologici riflettono gli accidenti di un fato complicato e sono una specie di dote e non un qualche difetto o fallimento personale(N.M.Williams)