CONSULENZA PSICOLOGICA PER ADOLESCENTI
Rispetto a una consulenza psicologica per un adolescente in crisi viene tenuto ben presente che: l'adolescenza è una fase di transizione (approfondisci il tema dell'adolescenza) e allo stesso tempo è un processo organizzativo, un processo che trasforma la mente verso l' età adulta.
IL PUNTO DI PARTENZA DI UNA CONSULENZA PSICOLOGICA CON L'ADOLESCENTE IN CRISI
Osservo una grande varietà di caratteristiche psicologiche e comportamentali nell'adolescente in crisi che giunge presso il mio studio di psicologa a Novara: un umore variabile, sentimenti di sfiducia, progetti avventati, conflitti con i genitori e con gli insegnanti.
Queste esperienze sono attraversate da intensi e svariati stati emotivi che caratterizzano l' adolescente nel suo percorso evolutivo e possono essere così descritti:
- sentimenti di colpa, di vergogna e di inferiorità legati alle accentuate pulsioni sessuali e aggressive e al confronto tra immagine di sé e quella ideale;
- diminuzione dell'autostima legata al processo di svalutazione delle figure genitoriali.
L'AUTOSTIMA DELL'ADOLESCENTE
Nell'adolescente in crisi la stima di sé è estremamente precaria e si può assistere all' alternarsi di momenti di depressione ed esaltazione che rivelano un' alterazione dell'equilibrio narcisitico.
Inoltre è presente un aumento del bisogno di gratificazione narcisistica che comporta atteggiamenti egocentrici e l'investimento di figure idealizzate per colmare la perdita del legame protettivo e gratificante con le figure genitoriali.
Nell'adolescente in crisi la diminuzione dell'autostima e l'aumento del narcisismo sono alla base di sentimenti tipicamente fluttuanti di autosvalutazione e di superiorità. Di conseguenza nell'adolescente in crisi si verificano cambiamenti frequenti dell'umore, ansietà e insicurezza.
Nell'adolescente in crisi si verifica un aumento dell'azione per scaricare la tensione e di comportamenti imprevedibili, spesso compiuti a scopo di autosperimentazione. Possono verificarsi atteggiamenti opposti di ribellione o accentuata dipendenza dovuti al processo di distacco dai genitori. Non mancano nell'adolescente in crisi un rapporto conflittuale con il proprio corpo e sentimenti di estraneità e di alienazione.
In conclusione gli stati emotivi sono eterogenei ed ampi: Aggressività, opposizione, recriminazione, desideri impossibili di risarcimento emotivo, egocentrismo.
I COMPITI EVOLUTIVI
I compiti evolutivi, che questa età della vita comporta, evidenziati (che puoi approfondire nella pagina in cui parlo dell'adolescenza) e degli stati emotivi conseguenti e sopra descritti conducono ad assumere nella consulenza psicologica le seguenti finalità generali:
- integrazione della sessualità;
- individuazione/separazione dal passato infantile;
- individuazione/separazione dal corpo infantile;
- individuazione/separazione dai rapporti parentali;
- processi con il lutto evolutivo conseguente;
- integrazione dell' aggressività;
- trasformazione dall'azione al pensare (e sognare).
IL LAVORO PSICOLOGICO TRA CORPOREO E SESSUALITÀ
L'avvento delle trasformazioni puberali genera nuove sensazioni mai sperimentate prima. In adolescenza il ragazzo e la ragazza dovranno fare i conti con una sensorialità e una sensualità nuove che emergono e innescano nuove esperienze. L'adolescente in crisi nasce anche da qui.
Le nuove esperienze sono offerte anche dalla masturbazione. L' adolescente dovrà reivestire narcisisticamente il proprio corpo e riappropriarsene simbolicamente. Tale investimento è reso obbligatorio dalla realtà puberale, ma necessita:
- della perdita dell'illusione di perfezione (Lamadi 1998);
- di un equilibrio tra queste nuove esperienze: una quota di eccitazione e la capacità di contenerle e/o di rappresentare queste esperienze.
Quest ultimo aspetto è molto importante perchè un eccesso di eccitazione o una scarsa capacità di elaborazione può attivare difese che possono limitare queste nuove esperienze.
Contemporaneamente a queste dimensioni specifiche, l'adolescente è lo specchio della nostra società. Se l'adolescente è più libero rispetto ai decenni precedenti, sono anche in aumento patologie del corpo e sul corpo, violenze prima inattese, manifestazioni della sessualità più precoci e articolate in modi diversi.
IL COLLOQUIO TRA L'ADOLESCENTE IN CRISI E LA PSICOLOGA
Il conflitto presente tra molti adolescenti e i loro genitori potrebbe essere riproposto all’interno del colloquio psicologico. Tale situazione, unita agli aspetti peculiari dell’adolescenza, può rendere più difficile al ragazzo/a il compito di parlare di sé, di quale sia il suo problema e di come affrontarlo.
Presso il mio studio di psicologia a Novara ci si vuole porre agli occhi dell’adolescente come un adulto diverso, come un adulto non coinvolto nei conflitti e non investito emotivamente come i genitori del ragazzo/a.
In un ambiente caldo, accogliente e familiare, non troppo formale, né troppo infantile, come nella stanza di una terapia infantile in cui ci sono dei giochi.
È IMPORTANTE DEFINIRE CHI MANDA L'ADOLESCENTE A COLLOQUIO
È l’adolescente stesso che ha deciso di venire, lo manda il/i genitore/i, la scuola, il medico di base o magari gli amici? È importante esplorare cosa si aspetta il ragazzo/a dal colloquio.
Questi punti sono importanti per una reale comprensione del perché l' adolescente in crisi giunge presso il mio studio di psicologia a Novara. A volte i ragazzi/e sono mandati da terzi o addirittura “costretti” ad andare dalla psicologa, senza comprenderne i motivi.
Diventa importante allora chiarire la situazione con il ragazzo. Voglio dimostrare che si è interessati a lui o lei, a ciò che pensa della situazione in cui si trova, come la vive e quale sia la sua motivazione al colloquio.
I COLLOQUI CON I GENITORI E CON L'ADOLESCENTE IN CRISI
Per quanto scritto sopra, diventa importante il colloquio con chi manda il ragazzo/a. Con questi soggetti si preciserà che con l’adolescente si metterà tutto in comune, come la motivazione genitoriale della richiesta di consultazione psicologica.
AL RIGUARDO CI SONO PRECISE REGOLE DEONTOLOGICHE
È importante chiarire al ragazzo/a che nulla di quanto verrà detto al colloquio sarà riferito a terzi senza la sua autorizzazione e ciò potrà succedere solo in casi estremi, in cui si potrebbe temere per la sua vita. Ciò aiuta a creare un clima di apertura che permette la fiducia e l’alleanza terapeutica con l’adolescente. Inoltre sono importanti gli interessi dell’ adolescente: la musica, internet, i fumetti, l’abbigliamento, ecc. che implicano l’esprimersi, il vivere e il comunicare.
I COLLOQUI PRESSO IL MIO STUDIO A NOVARA
Nei colloqui, presso il mio studio di psicologia a Novara, si vuole tenere, come ricorda Lis, un approccio evolutivo che significa aver ben presente l’età della persona ed accettare che la comprensione del pensiero e delle emozioni avvenga nel percorso evolutivo della relazione.
Il rispetto di questa evoluzione implica la necessità di avere tempo per comprendere il problema che il ragazzo/a porta. Di conseguenza anche il disagio che l’adolescente in crisi presenterà avrà un’ ottica evolutiva.
Anche i tempi esterni, richiesti da chi manda il ragazzo/a per risolvere il problema devono in parte coincidere con i tempi interni con cui matura il ragazzo/a. Presso in mio studio a Novara i primi colloqui con l'adolescente in crisi hanno la finalità di ridurre una possibile ansia iniziale nel ragazzo/a. All’ adolescente verrà specificato che non dirà nulla di ciò che non vuole dire, si eviteranno domande dirette, proprio per evitare l’impressione di un interrogatorio.
Il ragazzo/la ragazza può darsi il permesso di venire ai colloqui non tanto per dire perché è lì, ma per dire chi è lui, chi è lei. Importante sarà capire il linguaggio dell’ adolescente, che non significa parlare come lui, ma capire il suo stile e registro linguistico. É importante capire anche il linguaggio dei suoi sintomi, se ne porta in seduta. I sintomi come capacità di spostamento di un disagio interiore importante.